PRIMO ASCOLTO SANREMO / Pagelle Sanremo 2021

Arisa (‘Potevi fare di più’)

Il pezzo di Gigi D’alessio la invecchia ancora di più. Il look rosso aggressivo non l’aiuta. Canzone scialba al primo ascolto.

 

Colapesce e Dimartino (‘Musica leggerissima’)

Attenzione: qualcosa che a Sanremo non avevo mai visto. Due voci maschili che si intersecano perfettamente. Uno spot un po’ gaio dagli anni settanta ma il pezzo è fortissimo.

 

Aiello (‘Ora’)

Letteralmente imbarazzante. Si chiedono tutti che ci fa qua. Canzone orrenda, modo di cantare orrendo, lui orrendo. Se piace alle ragazzine siete dei pessimi padri.

 

Michielin e Fedez (‘Chiamami per nome’)

La scena la prende Francesca, classe pura e determinazione. Fedez fa da contorno. Candidati al trittico finale.

 

Max Gazzè (‘Il farmacista’)

Il brano forse è più debole dei precedenti trionfi sanremesi. Catalizza sempre l’attenzione con classe.

 

Noemi (‘Glicine’)

Parleremo più di quanto è dimagrita che di questa canzone che però  non sembra assolutamente male.

 

Madame (‘Voce’)

La ragazza sembra avere dei numeri per determinazione e spigliatezza. Ed il brano funziona. 

 

Maneskin (‘Zitti e buoni’)

Le vere rockstar del Festival sono loro. Stile da vendere, grinta e movimento. Il pezzo funziona ma non è indimenticabile. Con qualcosa di più melodico avrebbero vinto.

 

Ghemon (‘Momento perfetto’)

Boh, indecifrabile. Jazz, rap, pop, folk mettici tutto con il rischio di non piacere a nessuno.

 

Coma_Cose (‘Fiamme negli occhi’)

Li mettono uno di fronte l’altro, sono la coppia del festival. Le aspettative erano alte ma il brano che non spicca.

 

Annalisa (‘Dieci’)

Pazzesca: bellissima e impeccabile. Sfodera un prestazione limpida e decisa. Pezzo perfetto come la sua carriera a convincere tutti. Vincerà in ogni caso.

 

Francesco Renga (‘Quando trovo te’)

E’ tornato il Renga più serio e meno tamarro. Concentrato, pochi gioeili. Come voce non ce n’è per nessuno. Ed il brano funziona.

 

Fasma (‘Parlami’).

Esibizione convincente. Arrangiamento d’impatto. Tante parole ed effettistiche (ancora il vocoder…) ma la sensazione è che il pezzo andrà avanti.

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Orietta Berti con Quando ti sei innamorato

in quota senior Orietta fa il suo con classe. Senza infamia.

Bugo con E invece sì
I brano non è male. Ma senza il genio di Morgan sarà dura farsi notare.

Gaia con Cuore Amaro

Belle le sonorità. Lei tesa, poco sorridente
Lo Stato Sociale con Combat Pop

Giocano a fare gli Eluii: simpatici ma fanno tanto casino con un pezzo povero.

La Rappresentante di Lista con Amare
Vestiti di fucsia sfidano le leggi della sorte. Non so perché ma la polistrumentista sulla destra ha catalizzato l’attenzione. Segnale che non sono arrivati.

Malika Ayane con Ti piaci così

Ammiccante e convinta, canta con leggerezza disegnano archi nel cielo con le braccia. Il pezzo funziona.
Extraliscio feat. Davide Toffolo con Bianca Luce Nera
Innovatori e anticonformisti. Li adoro. Ed il pezzo funziona.

Ermal Meta con Un milione di cose da dirti

Ermal ha un brano più tradizionale, con una scrittura semplice e lineare, un testo con un lessico particolare. Esibizione impeccabile.
Random con Torno a Te

Mistero del mercato. Sembra stonare su una canzone banale tanto.
Fulminacci con Santa Marinella

Ha lo sguardo concentrato del vincente, la sicurezza del veterano. Scegli di uscire con lo strumento (l’unico?) . Il brano è da riascoltare ma la prima impressione è buona.
Willie Peyote con Mai dire mai (la locura)

Uno dei brani migliori lo porta questo piccolo genio che a Sanremo ci arriva meritandolo ed essendo se stesso. Splendidi il testo e gli arrangiamenti.

Gio Evan con Arnica

Per quanto ne intuisca la poetica trovo Gio Evan una pagliacciata.Non c’è classe né stile. Però sembra piacere il personaggio. a musica è mistero.
Irama con La genesi del tuo colore

Ultimo ed in differita (geniale l’idea di mandare in onda le prove generali), il pezzo spacca e lui centra look ed interpretazione. Successo sicuro fino all’estate.

 

 

 

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