VALERIO SANZOTTA / Esce oggi in vinile “Naked” (Oltre lo specchio) feat. Diana Tejera e Giulio Casale.

Dopo l’uscita negli store digitali “Naked (oltre lo specchio)”, terzo lavoro del cantautore e filologo Valerio Sanzotta, è da oggi disponibile in versione vinile limited edition per Vrec/Audioglobe. La versione in vinile è arricchita da una traccia esclusiva: la cover di Bob Dylan “Visions of Johanna”. Il disco, frutto di un anno di lavoro con il produttore  Lorenzo Scrinzi, contiene i singoli  “It’s Sunday in This Mirror” (con la partecipazione della cantautrice romana Diana Tejera) e “Anche tu (Song for Nick Drake)”, oltre alla poesiaHo visto tutti gli occhi” recitata da Giulio Casale e la coverGood Woman” di Cat Power. Ascolta: https://vrec.fanlink.to/VSNaked

L’artista terrà un concerto in streaming gratuito in diretta dal Teatro Arciliuto sabato 28 novembre alle ore 18:00. Opening Diana Tejera. Qui l’evento.

Continua così il percorso di Valerio Sanzotta tra poesia e musica d’autore con il terzo album dopo il ritorno di “Prometeo Liberato” (2018) e l’esordio “Novecento” (2008). “Naked (oltre lo specchio)” è un nuovo concept album in cui l’artista si spoglia delle sovrastrutture e convenzioni sociali per avvicinarsi, con una poetica più immediata ma sempre densa di contenuti, all’universo femminile

«“Naked” trasuda femminilità – afferma Valerio -, sono le donne le protagoniste delle canzoni. Da Lila a Carla, da Sarah Kane a Johanna e a Jessie. Donne più o meno forti che affrontano la vita e le grandi questioni dell’amore, della sessualità e dell’identità. Non a caso il singolo “It’s Sunday in This Mirror” è stato e sarà utilizzato a favore della campagna contro la violenza sulle donne, e per questo ho voluto una figura come Diana Tejera a duettare nel brano».

Ultimo singolo estratto è “Never Give Up” che affronta la difficile tematica del bullismo: un brano  che narra la storia di un’infanzia rubata, di emarginazione e di sopraffazioni. Toccante il video realizzato da Stefano Santini tratto da filmati di famiglia: «Il bambino del video sono io all’età di 11 anni circa e insieme a me vi è la mia famiglia più stretta: si vedono i miei genitori, i miei numerosi cugini, i miei zii ma soprattutto i miei nonni, in eventi e atmosfere liete che contrappuntano il passo doloroso della canzone» racconta il cantautore.

Nella tracklist anche “Ultimi pensieri su Sarah Kane”, la controversa drammaturga britannica morta suicida per depressione e brani più biografici come “Carla”, “Vigilia di Natale” o la più abrasiva “Sono la neve”. Toccante la poesia di Valerio “Ho visto tutti gli occhi” recitata da un magistrale Giulio Casale. Solo nella versione in vinile, quindi non presente negli store digitali, “Visions of Johanna”, brano del 1966 tra i più ispirati di Bob Dylan (primo musicista premiato con il Nobel per la letteratura) a corollario dell’ambizioso progetto di unire poesia e musica.

Valerio Sanzotta è un cantautore e filologo romano. Con “Novecento”, brano che ha dato poi il titolo al suo disco d’esordio, ha partecipato a Sanremo nel 2008 (nuove proposte). Con il concept “Prometeo Liberato” tona sulle scene (2018) cercando di unire alla tradizione dei cantautori internazionali folk-rock, brani in italiano ricchi di citazioni colte (più volte tornano i lavori di Bob Dylan, Syd Barrett, Cat Power o di Peter Hammill, Fellini, Shakespeare e Thomas S. Eliot, punto di riferimento letterario per l’intero lavoro). il 25 novembre 2019 pubblica il nuovo singolo “It’s Sunday in This Mirror” (feat. Diana Tejera) in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne. Segue in primavera il brano “Anche tu (Song for Nick Drake)”. Entrambi entreranno nel terzo lavoro “Naked (oltre lo specchio)” previsto a fine 2020.

Note dell’autore:

L’album, dal titolo Naked (oltre lo specchio) non è un concept album in senso tradizionale, ma ha comunque una forte idea unificante alla base, quella della femminilità. In queste canzoni ho provato a esplorare, da uomo, il mio lato femminile e, passando dal piano intimo a quello più genericamente sociale, il lato femminile del mondo. Questo mi ha portato a riflettere non tanto e non solo sulla figura della donna, ma su quanto delle donne ritrovo in me, in ciò che amo e in quelli che considero i lati migliori delle cose. Ecco dunque il motivo del titolo, che in italiano potrei riadattare in messo a nudo. Spogliandomi delle sovrastrutture sociali e culturali, che impongono (a uomini e donne, ma la mia prospettiva è ovviamente maschile) un rigido ruolo e persino il proprio vissuto interiore, ho perciò lasciato la parola al mio sguardo femminile sul mondo e su quella che considero la parte migliore di esso (cioè, ancora, quella femminile, in una sorta di autoriconoscimento).

  1. Anche tu (Song for Nick Drake). Un omaggio a questa straordinaria figura di cantautore “femminile”, che non ha mai nascosto la propria sensibile delicatezza, la sua eccentricità anche nei confronti del luogo comune delle celebrità morte per droga. Se ne è andato giovanissimo, a casa dei propri genitori, nella propria cameretta, sconosciuto a tutti. La sua fama è interamente postuma e per questa ragione mi è sempre venuto spontaneo associarlo alla figura come quella di Emily Dickinson.
  2. It’s Sunday in this mirror. Questo è il brano più “politico” dell’album. Tre figure di donne che si liberano del ruolo imposto alla propria sessualità. Nella prima strofa, una donna iraniana si libera del velo, mostra il seno e si ribella all’autorità del padre e della religione di Stato. Nella seconda strofa una donna italiana uccide il proprio marito che la picchiava, liberandosi dell’autorità della famiglia tradizionale. Nella terza una ragazza americana decide di cambiare sesso, liberandosi persino della propria sessualità fisica, quando essa non coincide con quella vissuta e sentita. I versi in inglese del ritornello sono il controcanto poetico alla durezza delle strofe.
  3. Never give up. Questo brano racconta la storia di un’escalation di episodi di bullismo, con un finale aperto. La finestra può certo alludere a una fine tragica, ma può anche suggerire un’idea di fuga, di liberazione. Il video che accompagna la canzone, tratto dai miei filmati di famiglia, gioca sul contrasto di una famiglia apparentemente felice, ma che nasconde nel proprio intimo ferite, segreti, lacerazioni.
  4. Vigilia di Natale. Un brano appena più defilato, più intimo (femminile, nell’idea di fondo). Ha un passo e una scrittura che si richiama a Nick Drake, il che lo avvicina ad Anche tu, brano di apertura.
  5. Good woman. Cover di un brano di una cantautrice americana che amo moltissimo, Cat Power. Inutile dire che anche questo brano è tutto al femminile.
  6. Visions of Johanna (solo su vinile). Una femminilità misteriosa e sfuggente, magica e onirica. È una cover di una nota canzone di Bob Dylan.
  7. Carla. Ho voluto concedere uno spazio, nell’album, anche a una canzone d’amore più tradizionale, invertendo però autore e destinatario, poiché la canzone d’amore è tutta al femminile. È un brano molto personale, perché Carla è il nome della mia compagna di vita.
  8. Notte #2. In questo caso è la notte a essere assunta a emblema della femminilità e un po’ come Johanna del brano precedente è una femminilità che nasconde, che non rivela e non si rivela, che comunica attraverso il silenzio, la parola muta.
  9. Sono la neve. Un brano effettivamente eccentrico rispetto al resto dell’album. Per certi versi, sul piano contenutistico, può richiamare Vigilia di Natale.
  10. Ultimi pensieri su Sarah Kane. Sarah Kane è stata un’autrice inglese di teatro sperimentale, morta suicida nel 1999. Il suicidio è l’argomento di questo brano conclusivo, che in parte forma una composizione ad anello con quello d’apertura. È facile riconoscere nel testo, nell’armonia, nell’arrangiamento, citazioni da Nick Drake, che viene associato a Sarah Kane quale “presenza benigna” nel momento più drammatico ed estremo della vita del protagonista.
  11. Ho visto tutti gli occhi. Si tratta di una poesia in metrica libera che ho voluto dedicare alla memoria di mia nonna a affidare alla voce dell’amico Giulio Casale. L’ultima, la più grande, presenza femminile in questo album.

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