GIANMARIA SIMON / Il nuovo video è “Un pomeriggio a Mentone”.

01_gianmariasimon“Un pomeriggio a Mentone” è il nuovo videoclip di Gianmaria Simon disponibile da ieri in esclusiva sul sito del MEI www.meiweb.it) e su YouTube da oggi. Si tratta del secondo video estratto da “Low Fuel” l’ultimo lavoro del cantautore toscano uscito per Vrec distribuzione Audioglobe esattamente un anno fa. 

«Il video è liberamente ispirato a Miracolo a Milano, film del 1951 diretto da Vittorio De Sica. È stato pensato e realizzato da Le Grottesche (alias Rocco Malfanti e Camilla Floreancig). È dedicato a chi, con la propria arte e la propria passione, preserva difende e custodisce l’utopia…»

“Low Fuel” è il secondo album del cantautore toscano (di origini liguri) a 4 anni di distanza da “L’ennesimo Malecon”. Gianmaria Simon è un artista polveroso, “malestante” che continua ostinatamente ad andare avanti lungo strade secondarie poco battute affrontando sonorità sempre diverse, dal folk al blues oscuro con influenze western e pop.  Nel lessico ricercato e gli strumenti usati (non mancano fisarmoniche, congas, ukulele, mandolino, trombe, violini) Simon si colloca come un artista unico nel panorama nazionale. Nel disco spiccano “Malestante”, “Low Fuel” la ballad “Tramp Steamer” e “Mi gusterò il peccato. Contiene anche “L’avventura”, cover di un classico di Domenico Modugno del 1965 usata come colonna sonora di “Scaramouche”.

“Low Fuel” è stato registrato e mixato da Piero Pellicanò presso lo studio “Il Pellicano” – Massarosa (LU) con il mastering di Tommaso Bianchi presso il White Sound Mastering Studio di Scandicci (FI).

Le sue canzoni somigliano a a fiabe dalla amorale amara, a apologhi, a piccole allegorie della vita agra. Vissuta con orgoglio. (Repubblica)

Un potentissimo compendio filmico, un kolossal delle emozioni straccione e appassionate (L’isola che non c’era)

Tra rocce bianche e anime dalla pelle nera, un cantautore dal cuore gitano recita il suo mantra blues (Il Popolo del Blues)

Ci porta in un mondo polveroso e rauco tra blues, folk e country (Radiocoop)

Un disco da assaporare istante dopo istante (Indiepercui)

Composizioni complesse e lussureggianti in cui il sound procede a strati sovrapposti (Micsugliando)

Un cantautore che viaggia anni luce da i suoi colleghi. Il suo pop d’autore oltre le righe mi farà sicuramente innamorare di un certo tipo di musica da troppo tempo fuori scena (Casa suonatori Indipendenti)

Cenni biografici / Gianmaria Simon nasce nel 1976 a Sarzana (La spezia) ma da tempo è residente a Massa. Cresce sotto l’egida delle petrose e anarchiche alpi Apuane dove, a seguito di studi poco brillanti, si dedica a coltivare passioni tutt’altro che redditizie come la musica e la poesia. Impara a suonare la chitarra e compone le prime canzoni che mette a sedimentare in un cassetto. A diciotto anni indossa una salopette, suona blues del delta e dice di voler sposare una nera del Mississipi. In seguito viaggia in Germania e in Francia suonando per strada musica di Dylan e di Neil Young.  Una notte guardando The House di Šarūnas Bartas ascolta la più triste delle melodie suonata da una fisarmonica e decide di imparare la fisarmonica. Continua a scrivere versi seduto sopra un albero. Suona musica d’autore coi Bandido Maria, musica tradizionale coi Mus, gipsy rock con Mira Leon, combat folk coi Visibì, studia Bach al conservatorio. Dà quindi vita ai Trajet Karavani e le canzoni sopravvissute agli anni vedono finalmente la luce. Il progetto muta e si evolve e prende forma il primo album solista dal titolo “L’ennesimo Malecon” (2015, Vrec/Audioglobe) da cui viene estratto il singolo “Lo chiamerei Goliardo”. Dopo numerosi concerti in tutta la penisola è pronto il secondo album “Low Fuel” disponibile da Gennaio 2019 (Vrec/Audioglobe).

Buy/Listen: https://vrec.fanlink.to/lowfuel

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